ADHD
Attention Deficit Hyperacrivity Disorder – Disturbo di attenzione con iperattività
Cosa è l’ADHD?
Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) è un disturbo del neurosviluppo. I disturbi del neurosviluppo sono condizioni che appaiono fin dall’infanzia e possono compromettere lo sviluppo del funzionamento personale, sociale, scolastico.
L’ADHD è un disturbo che si manifesta con difficoltà nel prestare attenzione, comportamenti impulsivi e/o un livello di attività motoria accentuato.
Si può pensare che sia un disturbo del comportamento in quanto le caratteristiche principali sono disattenzione, iperattività e impulsività ed è molto spesso in comorbilità con il disturbo oppositivo- provocatorio e/o il disturbo della condotta, ma ha basi neurologiche e non è “solo” un comportamento scorretto.
È uno dei disturbi del neurosviluppo più studiati, colpisce il 3-5 % dei bambini in età prescolare, con una incidenza maggiore nei maschi e può persistere fino all’età adulta.
Esistono tre forme di ADHD
- Variante con disattenzione predominante
- Variante con Iperattività/ impulsività predominante
- Una combinazione delle due forme
Quali sono i comportamenti da notare?
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Variante con disattenzione predominante
- Spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari e/o commette errori di distrazione
- Spesso ha difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco
- Non sembra ascoltare quando gli si parla
- Spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti
- Ha difficoltà ad organizzarsi nelle attività
- Perde oggetti
- Spesso evita i compiti che richiedono uno sforzo
- Spesso è distratto da stimoli circostanti
- Spesso è sbadato nelle attività quotidiane
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Variante con iperattività/impulsività predominante
- Spesso si muove con irrequietezza/ si dimena sulla sedia
- Interrompe gli altri durante una conversazione e non riesce a rispettare i turni verbali, spesso spara le risposte prima che sia finita la domanda
- Spesso ha difficoltà a rimanere sedute e si muove in modo eccessivo
- Ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo
La valutazione diagnostica
Spesso sono i genitori a chiedere una consulenza psicologica per il figlio, altre volte è l’istituzione scuola che fa la segnalazione alla famiglia. Durante il primo colloquio il clinico raccoglie le informazioni rispetto alla storia di sviluppo e scolastica del bambino. Negli incontri successivi saranno somministrati alcune prove di tipo cognitivo e scolastico, con protocolli specifici in base al problema presentato. Nel colloquio finale il clinico “restituisce” alla famiglia i risultati della consulenza, con l’obiettivo di rispondere alla richiesta fatta durante il primo colloquio.
Cosa succede dopo la diagnosi?
Dopo aver formulato la diagnosi è importante che il bambino e la famiglia possano trovare nell’equipe che li hanno seguiti durante la valutazione una adeguata “presa in carico” con l’obiettivo di favorire un miglioramento nel benessere del bambino e di aiutare la famiglia e la scuola a gestire le difficoltà che si possono presentare.